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PASSEGGIATE/ESCURSIONI

A CONTATTO CON LA NATURA

Per gli amanti delle escursioni vi mettero’ le pagine dei siti dedicati.
Percorsi, orari, difficolta’ per una passeggiata/ escursione in sicurezza si ricorda
che la montagna va rispettata, per cui munirsi di scarpe e abbigliamento
adeguati, non uscire dai percorsi indicati.
Una scorta d’acqua e qualcosa da mangiare, nel caso nel percorso
non vi siano sorgenti d’acqua, non lasciare immondizie
n giro che potrebbero venire ingerite da animali del bosco. Amate e rispettate la natura 




.http://www.zannoni.to.it/vallesusa/ escursioni a piedi.
https://www.parchialpicozie.it/page/view/ecomuseo-colombano-romean/

 

 

GRAN PERTUS

COLOMBANO ROMEAN

 

Il Gran Pertus o Pertus (piemontese per grande buco e buco) è una galleria

artificiale lunga 433 metri

scavata nella montagna di Exilles, in val di Susa, trail 1526 e il 1533 da Colombano Romean.

Il Pertus fora la montagna tra i 2020 e i 2050 metri s.l.m. e fu costruito per convogliare

in Val di Susa le acque della vicina Val Clarea. È tuttora funzionante ed utilizzato

per l’irrigazione dei campi e dei prati delle borgatedi Cels e Ramats. Tra agosto

ed ottobre, nei mesi di minore portata, il canale è traversabile a piedi con l’ausilio

di torce, attrezzatura e vestiario adeguati. Colombano Romean, per scavare nella giusta

direzione, creava delle mensole su cui poggiava delle candele in fila, per vedere se lo scavo

procedeva nella direzione voluta. Il Pertus si trova in prossimità della cima

dei Quattro Denti di Chiomonte. E’ raggiungibile dalla Frazione Ramats, percorrendo

la strada sterrata fino alle grange Rigaud (quota 1450 m.s.l.m.)

e da lì seguendo il sentiero per la cima dei Quattro Denti.

E’ inoltre raggiungibile da Exilles attraverso la Frazione Cels, percorrendo la strada sterrata

fino alle Grange Ambournet e quindi a piedi lungo il sentiero per la cima dei quattro Denti.

Tempo di percorrenza: h. 2,30/3 circa a piedi dalla frazione Ramats o Cels

La visita del Pertus è consigliata nel periodo autunnale, quando la portata d’acqua è limitata.

Per la visita occorre munirsi di una torcia (meglio una frontale) ed indossare un

abbigliamento  che non soffra né il fango, né lo strascinamento sulle rocce.

https://www.valdisusaturismo.it/escursioni-trekking/ Escuersioni.

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MONTE NIBLE'

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http://www.altox.it/ValsusaAlpinismo/nible.htm Nible’.
Niblè / Ferrand
Altezza: m. 3.365 / 3345
Dislivello dal Rifugio:m. 1785
Difficoltà: F+
Tempo necessario: 5 ore
Periodo consigliato:
Attrezzatura consigliata: piccozza e ramponi
altre escursioni
Sicuramente una delle più impegnative escursioni della conca. Il ghiacciaio del Niblè
sulle carte francesi
è chiamato Pointe de Ferrand, mentre la punta Ferrand è chiamata
Pointe Niblè e anche le quote
sono invertite. Il suo nome (in patois neble) significa nebbia o nuvola. In vetta al Niblè
c’è una croce e dalla sua cima la vista in una bella giornata va dalla
Vanoise al Rocciamelone, dall’Assietta allo Chaberton, dal lontano gruppo Des Ecrins
ai vicini ghiacciai Galambra e i Fourneaux e il Sommeiller. La cima fu raggiunta nel 1873
dal famoso W.A.B. Coolidge che con sua sorpresa trovò un ometto di uno scalatore
rimasto ignoto. Dal posteggio superando la sbarra è necessario proseguire
sulla strada sterrata che subito poco dopo diventa sentiero risalendo il vallone in direzione
del colle che si apre davanti (Col d’Ambin). Bisogna quindi risalire il vallone
tenendosi sulla sinistra orografica. Attraversato il Pian delle Marmotte
si prosegue lungo il pendio
meridionale del Colle d’Ambin con ripidi tornanti fino verso i 2.700 m.
A questo punto si lascia la traccia del sentiero
che conduce al vero Colle d’Ambin e si piega invece a destra per raggiungere
un canale detritico
che conduce ad un altro intaglio – il Colle d’Ambin Est (m. 2921.) nei pressi del quale si trova
il Bivacco W. Blais (3 ore) Questa parte lungo il canalone, pur essendo un buon
sentiero, se ancora innevato richiede prudenza
in quanto molto ripido. Dal Colle si segue la cresta OSO, detritica e con tracce
di sentiero, finché si arriva ad un evidente
salto verticale. Portandosi a sinistra, sul versante francese, si abborda il ghiacciaio
Ferrand, che si sale fino a quando
diventa comodo ritornare sulla cresta. Si continua per quest’ ultima, costituita da
sfasciumi e roccette, senza incontrare
difficoltà fino alla vetta del Niblè (1,30 ora). Volendo è possibile proseguire fino alla
Punta Ferrand: l’itinerario (F+) scende al colletto
a quota 3.295, aggirando sul Glacier du Ferrand due torrioni isolati. Dal colletto si risale
quindi la cresta sud ovest
fino alla vetta della Punta Ferrand m. 3348 (0,45 ore) A seconda dell’innevamento
bisogna valutare
se risalire direttamente sul ghiacciaio oppure tenersi a destra del ghiacciaio
proseguendo sugli sfasciumi.
Discesa: lungo l’itinerario di salita oppure in traversata (5 ore). Scendere il ghiacciao
spostandosi gradualmente
verso destra fino ad uno sperone di roccia che scende dalla cima Ferrand
oltrepassarlo e puntare
al Colle Sud dell’Agnello (m. 3.090) da qui dapprima per un canalone di sfasciumi e
poi per tracce
di sentiero fino al Rifugio Vaccarone (m. 2741) Dal Vaccarone c’è un buon sentiero
pressoché pianeggiante, in direzione sud, che costeggiando alla base
il versante Est della Punta Ferrand e del Monte Niblè ci conduce al passo Clopaca
(m. 2.750). Da qui
un sentiero a tornanti, dapprima su prati ripidi e poi nel bosco, ci riporta ai posteggi
nei pressi del Rifugio Levi-Molinari.

http://www.rifugiolevimolinari.it/senza-categoria/monte-nible.html rifugio.

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MONTE THABOR

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Collegatevi a quest siti per escursioni in Valsusa:


 

Detto anche monte Tabor) è una montagna
delle Alpi Cozie. La montagna è in territorio francese
dal 1947 ed è situata tra il comune di Valmeinier
a sud-ovest di Modane, nel dipartimento della Savoia
ed il comune di Névache nel dipartimento delle Alte Alpi.
Si può salire sulla vetta partendo dalla Valle Stretta e passando
dal Rifugio Terzo Alpini, e Rifugio Re Magi in prossimità del quale è possibile
lasciare l’automobile. Si prosegue lungo la strada sterrata fino
al Piano della Fonderia e di qui si procede a sinistra sempre seguendo
la strada sterrata fino alle vecchie miniere di ferro del Banchet.
Superata la miniera, con una breve salita si arriva a 2.200 metri s.l.m.
al ponte delle Planche, poi superato il torrente si sale lungo
il Vallone del Desinare posto alla base del Grand Seru.
Il sentiero segue per un tratto la sponda sinistra di un torrentello che si
attraversa dopo essere giunti
ad un pianoro;, di qui si procede su di un sentiero sassoso in una serie
di serpentine che fanno prendere
quota rapidamente e successivamente su pianori, in direzione
della Cappella
della Nostra Signora dei Sette Dolori, ormai ben visibile, posta in
prossimità della sommità del monte Thabor a 3.178 metri s.l.m.

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Giro del Lago del Moncenisio

Al confine fra Italia e Francia si trova invece il Lago del Moncenisio.

Adoro questo posto perché è ricco di tantissimi sentieri e percorsi che si diramano lungo diverse direzioni e si inerpicano lungo la montagna.

Tutti ben chiari e segnalati, la maggior parte degli itinerari sono semplici e possono essere affrontati da chiunque.

Questo lago in realtà non è di origine naturale, ma è stato realizzato in seguito alla creazione di una diga.
Sotto le sue acque incontaminate, un tempo sorgeva un piccolo paese in pietra che è poi stato abbandonato.
Oggi, quando il livello del lago è più basso, si può ancora vedere la punta del campanile della chiesa che vi fuoriesce.

Uno dei percorsi più bello che ho fatto del Moncenisio è quello che parte dalla vecchia dogana francese.
Potrai riconoscerla facilmente in quanto si tratta di un grosso edificio realizzato interamente in legno che si trova a sinistra salendo dall’Italia in direzione della Francia.
Lascia la macchina nel piazzale posto dietro alla struttura e da lì imbocca la prima strada asfaltata che costeggia il piccolo paese in pietra ormai abbandonato.

Escluso il tratto iniziale un po’ più ripido, il resto della passeggiata sale dolcemente lungo i pendii della montagna. Continuando lungo il sentiero principale, ben indicato da cartelli e segnali, raggiungerai il primo di uno dei tanti forti abbandonati che venivano costruiti per difendere e presidiare i territori dei due Paesi. Oggi molti di questi fortini sono stati lasciati a loro stessi e, con il passare del tempo, sono in parte o del tutto crollati.
Altri invece possono essere visitati facendo però molta attenzione in quanto non sono presidiati.

Continuando lungo il sentiero principale, dopo circa un’ora e mezza di cammino, potrai raggiungere un piccolo lago. Da questo sentiero è possibile ridiscendere e costeggiare la diga.
Grazie ad una strada costruita proprio al di sopra di essa potrai passeggiare osservando dall’alto il panorama circostante.

È facile imbattersi in gruppi di ragazzi che si lanciano dai pendii delle montagne con il paracadute.
Dall’alto della diga, si può discendere lungo la parte bassa della montagna fino a raggiungere il pelo dell’acqua.
Continuando in direzione della Francia, si può infine raggiungere il Piccolo Moncenisio.

Durata del percorso: 4 ore circa.

Il Sentiero Balcone in Val di Susa, il trekking più bello del Piemonte

Il Sentiero Balcone è un percorso di 10 tappe e 250 km in Val di Susa, un trekking bellissimo nella natura selvaggia del Piemonte

Il Sentiero Balcone è uno dei più bei percorsi di trekking in Piemonte, nella Val di Susa. L’itinerario a piedi si snoda in 10 tappe, per un totale di 250 km, con prevedono passaggi lunghi e a volte impegnativi, per questo è adatto a escursionisti allenati e con tutta l’attrezzatura del caso. Mappa alla mano, si attraversano borghi delle Alpi piemontesi, si può dormire nei rifugi, esplorando l’alta Val di Susa, un territorio spesso incontaminato e selvaggio.
Le 10 tappe del percorso possono essere fatte singolarmente, o unite in un lungo trekking, che prevede anche giornate da 9 ore di cammino e dislivelli impegnativi. I centri chiave sono Susa (punto di partenza e di arrivo), Sauze d’Oulx e Bardonecchia. Ecco un po’ di informazioni sul Sentiero Balcone.

Il percorso del Sentiero Balcone

Il Sentiero Balcone è un percorso di trekking in 10 tappe. È un itinerario escursionistico composto da sentieri antichi, mulattiere e strade di montagna. Questi sentieri, che erano stati abbandonati, sono stati recuperati dalla Comunità Montana Valle Susa e Sangone con un progetto che è durato dal 2007 al 2013; lo scopo è far diventare il Sentiero un motore per tuta l’Alta Valle.
Si tratta di un anello escursionistico che parte e arriva a Susa ed ora è possibile percorrerlo tutto. Non c’è un senso di marcia consigliato: lungo l’itinerario ci sono i punti di ristoro, agriturismo, bivacchi e rifugi con buona frequenza e ci si può organizzare a seconda delle proprie esigenze.
L’itinerario attraversa 14 comuni dell’Alta Valle Susa, con dislivelli che variano da 65 a 1300 metri, per un totale di oltre 7 mila metri di dislivello.
In quota si trovano rifugi alpini. La copertura GSM è quasi totale.​

Le 10 tappe del Sentiero Balcone

Le 10 tappe hanno distanze variabili, per u totale di 250 km. Le tappe.

1 – da Giaglione (Susa) a Cels (Exilles): 15,5 km, 4 ore
2 – da Cels (Exilles) a Salbertrand: 8,8 km, 2 ore e 30’
3 – da Salbertrand a Jaffreau (Bardonecchia): 21,8 km, 5 ore e 30’
4 – dallo Jaffreau al Borgo Vecchio di Bardonecchia: 20,3 km, 8 ore e 30’
5 – da Bardonecchia a Chateau Beaulard: 19 km, 8 ore e 30’
6 – da Chateau Beaulard a Cesana Torinese: 16,8 km, 5 ore
7 – da Cesana Torinese a Sauze di Cesana: 31,4 km, 9 ore
8 – da Sauze di Cesana a Pian della Rocca: 16,6 km, 6 ore
9 – da Pian della Rocca alla Testa dell’Assietta: 10,5 km, 3 ore
10 – dalla Testa dell’Assietta a Meana di Susa: 22,5 km, 6 ore e 30’

Sentiero Balcone, l’itinerario a piedi

Il punto di partenza è Susa. È una meta raggiungibile in treno, così come Oulx, Bardonecchia e Torino.
In sintesi da Susa (Giaglione) si imbocca la Val Clarea, poi si percorre il versante sinistro della Dora Riparia toccando i borghi di Exilles e Salbertrand, per giungere ad Oulx. Si sale poi in quota fino ai Bacini dello Jafferau; qui parte una tappa impegnativa per l’alpeggio di Pian delle Stelle attraverso il Passo di Rocce Verdi. Si scende a Bardonecchia e si sale poi verso il Colomion; giù al Rifugio Rey e Chateau Beaulard, con arrivo a Cesana Torinese. La tappa successiva porta a Claviere, la Val Gimont, discesa a Chabaud, Rhuilles e Thures in Val Thuras, attraversando i lariceti.
Quindi si risale a Champlas du Col e a Sestriere, verso il comprensorio sciistico della Via Lattea; sin prosegue per Sauze d’Oulx e si entra nel Parco del Gran Bosco di Salbertrand, per raggiungere lo spartiacque tra la Val di Susa e la Val Chisone. Per il tratto finale si percorrono le antiche strade militari dall’Assietta verso il Colle delle Finestre per ridiscendere infine a Susa.

Qui puoi scaricare il tracciato del sentiero balcone.kml

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Consigli e Trucchi





 

Cosa portare in un trekking

Se decidi di fare un trekking, ecco i nostri consigli, a partire dalla nostra Guida al Trekking.
Uno zaino da almeno 50 litri (ecco cosa devi sapere per scegliere quello giusto ma anche  come devi riempirlo per non farlo pesare troppo e come proteggerlo dalla pioggia).
Scarpe da trekking a collo alto (qui la nostra guida alle scarpe da camminata).
Asciugamano sportivo in microfibra e 2-3 magliette leggere (qui il nostro vocabolario dell’abbigliamento sportivo per districarsi tra i tessuti tecnici).
2-3 pantaloni da trekking (qui spieghiamo quali caratteristiche devono avere).
3 paia di calzettoni da trekking (per scegliere quelle più adatte leggi qui).
Giacca di tipo guscio per ripararsi dal vento e dal freddo (leggi la nostra guida sulle giacche impermeabili da trekking).
Felpa o pile (ecco i nostri approfondimenti sull’abbigliamento outdoor).
Bastoncini telescopici da trekking (ecco perché sono necessari).
Cappello e occhiali per proteggersi dal sole.
Borraccia (ecco le migliori in acciaio inox).
Prodotti per igiene personale (e i detersivi per lavare l’abbigliamento).
Crema solare (qui i consigli per proteggerti in maniera efficace).
Kit primo soccorso: cerotti/Compeed per eventuali vesciche; bende; disinfettante; rotolo nastro adesivo.
Mini torcia per muoversi di notte senza svegliare gli altri.

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